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LEONLAB: giovani attori alle prese con grandi opere. Molière – la recita di Versailles

Una passione legata a un dovere accomuna i ragazzi del Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze che partecipano al progetto Leonlab: un laboratorio di recitazione, nato come attività extra-scolastica che da un paio di anni vale anche come alternanza scuola-lavoro. Un attività che cura tutti gli aspetti della messa in scena teatrale: attori, costumisti, addetti alla luci, musica etc.

Un’opportunità per tutti gli studenti che mostra ottimi e incredibili risultati, che vanno ben oltre il contesto meramente scolastico.  Un esempio è la recente Recita di Versailles, andata in scena al teatro di Rifredi  (Firenze) il 10 e 11 maggio scorso.

Leonlab ormai da 20 anni collabora con il Teatro di Rifredi, ma mai si era impegnato in un’opera di Molière. Ecco perché quest’anno ha inscenato non una, ma ben 6 commedie del famoso commediografo in un unico spettacolo. Un obiettivo difficile, che deve aver richiesto un grande impegno. Parliamo dunque di metateatro, grazie a un’ idea nata dallo scrittore Stefano Massini e messa in scena grazie ai registi Duccio Baroni e Gabriele Giaffreda.

Una commedia divisa in 6 parti in cui si ripete sempre lo stesso schema: in ciascuna un potente, un superiore richiede ai suoi sudditi una recita da allestire in brevissimo tempo, tale che sono costretti a improvvisare.

Il nome del protagonista permane sempre Molière, talvolta con qualche sfumatura che dipende dalla varie epoche storiche (Molieresky, Molly, Monsignor Molieri, Camerata Molierin).

Si tratta di 6 ambientazioni differenti sia nel contesto sociale che in quello temporale:

 

 

 

 

 

Elena Pilo ( protagonista dell’ultima scena) chiude la commedia, appellandosi al vero Molière: ”Se lei è qui in sala, la prego, Signor Molière, almeno batta un colpo!” E con un tuono tutto si spegne.

Un esperimento, ma perfettamente riuscito.

Dal palco allegria e divertimento degli attori arrivano al pubblico, come anche la loro dedizione a quel mondo parallelo, in cui non sono più studenti comuni che si mimetizzano nei corridoi della scuola, ma parte di una magia. E la magia ha incantato il pubblico, che ha applaudito entusiasta.

Lo spettacolo analizza tematiche importanti, critiche che Molière riversò alla  società del suo termpo ma che possono essere valide anche per la nostra. I giovani attori hanno saputo rendere l’idea con leggerezza, semplicità e con grande impatto. Difficile distogliere l’attenzione, lo spettacolo  intrattiene: le risate in giusta misura non mancano.

Chi pensa di assistere a uno spettacolo del Leonlab, con l’idea che vedrà una semplice recita scolastica, in cui un gruppo di ragazzi imbarazzati, fermi come pali, che recitano parole di cui ignorano il significato, rimarrà entusiasta dal vedere come si sbagliava.

Piccoli attori che sono già a loro agio sul palcoscenico e che credono in ciò che fanno. Giovani promesse? Chissà.

Ammirevoli inoltre la cura e l’attenzione nei costumi e nella musica, dei quali si sono occupati i costumisti e la Leoband del Liceo scientifico Leonardo da Vinci.

 

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