DISCLAIMER: il seguente articolo contiene spoiler sul film “Avengers: Infinity War”, presente nelle sale italiane dal 25/04/2018. Se ancora non lo avete visto e non desiderate rovinarvi le sorprese presenti nella pellicola, vi sconsigliamo la visione di questo articolo. In caso contrario, buona lettura.
L’attesa è stata tanta, e si è fatta sentire. Ma una volta giunto il grande giorno, abbiamo scoperto di non essere preparati. Tutte quelle chiacchiere, fatte con amici o con noi stessi, erano futili, completamente. Nessuno si sarebbe aspettato così tanto da un cinecomic, e invece…
Mettiamo le cose in chiaro: non sono un fan sfegatato della Marvel. Per quanto non mi dispiacciano i suoi fumetti, non sento il morboso desiderio di leggere ogni pubblicazione, una dopo l’altra, cercando di ricucire un filo logico chissà quanto intricato e complesso. Non saprei dirvi quante volte Mjolnir è stato distrutto per poi essere ricostruito, quante armature Tony è stato capace di inventarsi o quanti universi alternativi sono presenti. Sono una capra in materia. Ma ciò nonostante, ricordo ancora quando mio padre mi fece vedere il primo Iron Man quando avevo nove, forse dieci anni. Poi L’incredibile Hulk, Thor, Capitan America e The Avengers. Allora non conoscevo ancora l’MCU, e vedere così tanti eroi tutti assieme contemporaneamente su schermo fu un’emozione indescrivibile. Poi, con la fase due, già cominciavo a intravedere un filo conduttore, non solo tra gli stand alone dei nostri paladini e il loro film corale Avengers, ma tra ogni singola pellicola appartenente a un universo che, col tempo, avrei compreso essere uno solo, ben delineato e con le sue regole. Basti vedere la citazione a Capitan America in The Dark World, o come Tony, in Iron Man 3, sia ancora vittima del trauma subito durante l’attacco a New York. Ma con la fase tre, ogni dubbio si dissipò. Lo scontro tra due dei più grandi paladini della terra in Civil War, l’incontro tra Thor e Hulk, con tanto di cameo di Dottor Strange, in Ragnarok, il ritorno, dopo tanti anni, dell’Uomo Ragno istruito a dovere da Iron Man. Insomma;
Anche se non conosco il mondo cartaceo dei supereroi Marvel, ho avuto modo di ammirare, apprezzare, e infine adorare, quello cinematografico di questi ultimi. Per questo, senza che me ne rendessi conto, stava salendo in me la scimmia, una volta scoperto che Infinity War si stava avvicinando. Non me ne ero neanche reso conto, ma più i giorni passavano e più questo film diventava un pensiero costante. Sì, sì, sono solo persone con capacità fantascientifiche che se le danno di santa ragione… no, non è vero. Non qui, almeno. Ogni film si è migliorato, portando anche temi sempre più attuali e discussi nel mondo d’oggi. Poteri dello stato, vita adolescenziale, emarginazione sociale, fino ad arrivare a quello che forse dovrebbe preoccuparci più di tutti: il sovrappopolamento, lo spreco e il limite delle nostre risorse. Thanos è un pazzo, la sua soluzione è irragionevole. Perché le vite future dovrebbero avere più valore di quelle già presenti? Eppure, lui si è fatto coraggio, e forte delle sue ragioni, ha dato la caccia alle sei gemme dell’infinito, viaggiando da un angolo all’altro dell’universo. E la sua determinazione lo ha portato alla vittoria.
Thanos. Un personaggio molto interessante. Non solo pare essere il primo cattivo dell’MCU che non ragiona in modo egocentrico rincorrendo un fine personale, ma è anche il primo malvagio ad agire di testa, e non di impulso. Non è il protagonista del film, chiariamoci. Ma sicuramente riveste un ruolo fondamentale, pari a quello di un qualunque eroe Marvel (almeno in questa pellicola), e sicuramente superiore a qualsiasi altro cattivo che abbiamo incontrato finora (sì, anche di Loki, personaggio che, purtroppo, si è molto peggiorato verso la fine della saga).
Abbiamo avuto modo di comprendere il suo punto di vista, conoscendo la storia del suo pianeta natale e in parte anche del rapporto con sua figlia Gamora. Ottima scelta, dato che ha reso ancora più tragica la scena a Vormir. Qui si vede la crudeltà, l’umanità, ma anche la determinazione del matto titano. E il fatto che Thanos sia così convinto delle sue scelte, pur consapevole del male che sta (e si sta) facendo, lo rende un personaggio molto carismatico.
Alla fine, lo sapevamo fin da quel lontano 2012 che sarebbe arrivato. Bastava rimanere seduti aspettando che passassero tutti i titoli di coda del primo Avengers. Ce lo ha detto lui stesso. Lo temi, lo sfuggi, il destino arriva ugualmente. Thanos era un’entità che per dieci anni è rimasta nell’ombra, e che solo ora si è fatta vedere. Dieci anni. Un’intera saga di supereroi che dopo dieci anni riesce ancora a reggersi in piedi, e che non fa altro che diventare sempre più intrigante, divertente e complessa. Meravigliosamente complessa, capace di farsi sempre seguire, e di ricompensare le menti più attente ai dettagli e ai collegamenti che si possono costruire tra le varie pellicole. Qualcosa di eccezionale, che rende ancora più unica quest’opera cinematografica. Forse Avengers: Infinity War non farà la storia del cinema; forse non verrà ricordato come un film perfetto; forse non sarà acclamato a gran voce dalla critica. Ma di sicuro vivrà per sempre nei cuori di coloro che hanno vissuto questa storia decennale, e che continueranno a tramandare questa odissea. Basta essere andati al cinema nei primi giorni di proiezione per farsi un idea.
Come non applaudire alla comparsa di Steve Rogers; Come non ridere a crepapelle di fronte alle battute di Quill; Come trattenere la pelle d’oca quando Thanos sacrifica Gamora per ottenere la Gemma dell’Anima; Come non gioire e commuoversi allo stesso tempo quando Thor si impossessa dello Stormbreaker per poi aprire il Bifrǫst e tornare sulla terra in gran stile; Come non addolorarsi nel vedere Tony Stark in punto di morte; Come non rimanere impietriti nel vedere metà dei nostri eroi svanire nel nulla come sabbia al vento. Un sacco di emozioni tutte insieme, che non danno veramente via di scampo ai nostri cuori. I fratelli Russo hanno sfornato davvero un’ottima pellicola. E anche se oggettivamente non sarà così, per molti appassionati, me compreso, questo è un vero è proprio capolavoro.
Ripeto, non sono un esperto in ambito Marvel. Avevo solo voglia di esprimere alcuni pareri su questo prodotto cinematografico, il primo che io abbia mai visto tre volte al cinema nella stessa settimana, e che ancora andrei a rivedermi. Volevo solo confrontarmi con altri possibili appassionati, da spettatore a spettatore, senza troppe pretese. È stato, se vogliamo, uno stream of consciousness liberatorio. E voi, cosa ne pensate di Avengers: Infinity War?