Anno 2045, Columbus, Ohio. L’umanità ha ormai deciso di smettere di lottare contro l’inquinamento e la sovrappopolazione, che hanno reso la terra una discarica. Piuttosto, la gente preferisce vivere dentro Oasis, un enorme mondo virtuale dove le persone di tutto il mondo possono comunicare tra loro e, grazie a speciali tute e tecnologie avanzate, muoversi liberamente e percepire stimoli virtuali come se fossero nel mondo reale. Uno pseudo-paradiso come questo è stato creato dalla geniale mente di James Halliday, che però, prima di morire, ha lasciato un Easter Egg all’interno del suo videogioco, che permetterà a chiunque dovesse entrarne in possesso di diventare il nuovo proprietario di Oasis. In questo contesto, Wade Watts, giovane diciottenne appassionato della vita di James Halliday e della sua creazione informatica, cercherà di vincere la sua eredità. Ma ben presto si troverà ad affrontare rivali col suo stesso obbiettivo, dovendo fare i conti con loro anche nella vita reale.
Ready Player One è sicuramente un prodotto che soddisferà tutti gli appassionati di fantascienza, e con i suoi effetti speciali mozzafiato risulta essere un costante piacere per gli occhi. Tuttavia, non sono né le scene d’azione né la trama il punto di forza del film, ma le numerosissime citazioni alla cultura pop anni 80. Certo, ci si può godere la pellicola anche senza avere una profonda conoscenza della filmografia e dell’animazione di quegli anni, ma in questo caso ci si perderebbe il 50% dei contenuti. È evidente fin da subito come Spielberg abbia voluto approfondire il folclore degli ultimi anni dello scorso secolo, ma allo stesso tempo si nota come abbia voluto inserire anche elementi più moderni, in modo da accontentare ambe le parti della coppia padre-figlio incuriosita dal trailer del film. Per i primi, si notano fin da subito citazioni a Il Gigante di Ferro, Ritorno al futuro, Gundam e molto altro, mentre per i secondi sarà un piacere vedere ogni tanto una Tracer da Overwatch passare in mezzo alla gente salutando magari un Ryu da Street Fighter. Ma la cosa più bella è che queste citazioni non si limitano a rimanere delle brevi comparse inserite a scopo fan-service nel film, ma sono funzionali allo svolgimento della trama, poiché tutte fanno parte dell’infanzia e dell’adolescenza di James Halliday, il creatore di Oasis. Sarà molto semplice per un padre di oggi rivedersi nella figura del geniale informatico, anche se forse sarebbe meglio definirlo videogiocatore.
La pellicola ha una durata di 140 minuti, e sebbene all’inizio parta un po’ a rilento, dopo la prima mezz’ora si è già pienamente immersi nel mondo fantastico di Halliday, con la tensione che va crescendo senza mai lasciare un momento di respiro né ai nostri eroi né allo spettatore. L’azione e il dialogo sono ben bilanciati, senza mai che l’uno soppianti l’altro. Come se non bastasse, sono state inserite anche alcune scene pseudo horror e d’avventura, anch’esse funzionali allo sviluppo della storia. Per quanto riguarda i personaggi, il film non ci fa attendere: questi ci verranno presentati fin da subito, di modo che possano essere inquadrati immediatamente per poi tenerne conto nello svolgersi degli eventi, permettendoci anche di far combaciare la loro forma reale con il loro avatar virtuale, grazie a un ottimo studio di forme e colori. Le ambientazioni ricalcano scenari fantascientifici anni 80 e moderni, e i nomi degli stessi non sono storpiature degli originali, alludendo senza mezzi termini alle fonti da cui traggono ispirazione e facendo immergere ancora di più gli spettatori di ogni età.
In definitiva, un film adatto a tutti, ma forse di più per i cultori degli ultimi anni del XX secolo. Se siete giovani e i vostri genitori non vi hanno istruito a sufficienza su quell’epoca che ha fatto storia, chiedetegli un ripasso, ne varrà la pena.
Voto: 9.2/10