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Cronache da Monaco di Baviera: l’ostello del terrore. Incredibile ma purtroppo vero. Alla faccia dell’efficienza tedesca …

DISCLAIMER: I nomi riportati sono stati modificati per ovvie ragioni. Il racconto riferisce in forma fantasiosa – purtroppo senza esagerazioni, al massimo con qualche iperbole – quanto realmente accaduto a un gruppo di studenti fiorentini a Monaco. Anche a non essere assolutamente schizzinosi, una cosa che va oltre ogni immaginazione.

Raimondo. Ecco il nome dell’eroe di questa storia. Attratto fin da bambino dalle cose più ripugnanti, puzzolenti e vomitose, era riuscito a diplomarsi alla Schifo Accademy e ad entrare all’università Oxmerd. Al fine di implementare gli studi, si era messo lo zaino in spalla ed aveva iniziato a girare il continente alla ricerca di soggetti da studiare… ed è da qui che ha inizio la nostra storia.

….

Studioso, ricercatore scientifico e giramondo, l’impavido fiorentino vide una lontana luce, un’insegna.. poteva mai essere ciò che stava cercando? Ma si, era arrivato! Davanti ai suoi occhi, si delineava sempre più, passo dopo passo, la scritta “Da Giobbe, il merdaiolo”. Una volta entrato nel tanto agognato ostello (cercando di non schiacciare i piccoli esserini neri che danzavano sul pavimento) venne accolto da una sublime fragranza: un misto di puzza di piedi e di cadavere in composizione stuzzicò il suo naso, facendogli sgorgare copiose lacrime dalla gioia.

“Znoicnsux?” (“Ha prenotato lei una suite?”) chiese un blob informe da dietro il bancone.

“Aspetti, aspetti, devo prendere il mio vocamerdario … Ah si, sono stato io! Mi faccia strada”

Mentre Raimondo stava interloquendo con l’oste, gli si avvicinarono due brutti ceffi, entrambi dalle forme poco umane. Uno dei due, quello più somigliante ad uno scarabeo stercorario, si rivolse allo studente :”Sei alla ricerca dello Sterco d’Oro?”

L’orrido essere faceva riferimento ad una reliquia andata persa nel tempo, il Sacro Graal degli schifo-studiosi, che Raimondo era riuscito a localizzare proprio là, in quello stesso ostello dove si trovava.

“Si, è così”, rispose Raimondo “Ne sai qualcosa?”

“Si narra che solo i più meritevoli siano in grado di trovarlo, in modo casuale, in una di queste camere” disse l’essere, che si chiamava Libulls

Prese le chiavi della camera, Raimondo entrò in ascensore e premette il bottone per il terzo piano… O almeno ci provò, dato che quest’ultimo gli si sfaldò in mano :”Questo posto è una vera e proprio miniera per i miei studi”, pensò contento l’impavido giovine. Costretto così a prendere le scale, Raimondo arrivò al suo piano e si fermo davanti alla sua stanza :”Ecco, ci siamo, è giunto il momento di scoprire se sono il prescelto”…

Tracce di sangue, di feci e di fluidi di dubbia provenienza. No, non si tratta di ingredienti per un raffinato piatto a cinque stelle, ma di ciò che Raimondo si trovò davanti.

“Accidenti, non mi sembra di vede-”.. Le parole gli si strozzarono in bocca.

Là, su quel rancido letto coperto di polvere e insetti morti, in un misto di caccole e peli di ogni provenienza, si trovava ciò che aveva a lungo cercato: lo Sterco d’Oro. “Finalmente.” pensò lo studente “Finalmente l’ho trovato, adesso non potranno più prendermi in giro dicendo che frequento solo posti puliti, che non conosco altro che sapone e detersivo, finalmente ho raggiunto il Nirvana della sporcizia, e l’ho raggiunto proprio qua: nella città di Monaco di Baviera”.

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