Arriva, per la prima volta a Firenze, La Favorite di Gaetano Donizetti nella sua versione originale francese. Quattro appuntamenti, sotto la direzione del maestro Fabio Luisi, dei quali uno, quello di domenica, già al completo; la prima è stata giovedì 22 scorso, accolta da un ottimo esito.
L’opera di Donizetti affonda le sue radici nella Parigi del 1840, dove venne rappresentata per la prima volta, riscuotendo un grande successo.
Ben note al pubblico sono anche le versioni italiane, tra le quali quella di Francesco Iannetti, il quale preferì uno stile più ritmato con il quale tentava di eliminare gli elementi più “scabrosi”, facendo però inevitabilmente perdere d’incisività all’opera, o il riadattamento di Calisto Bassi
Durante il periodo nella capitale francese, popolata da un numero di artisti fuori dal comune ( Chopin, Meyerbeer, Rossini, Wagner e molti altri), Donizetti conobbe un successo incredibile, riuscendo nell’impresa di veder realizzate, e acclamate, molte delle sue opere, tra le quali Roberto Devereux, l’Elisir d’amore, Les Martyrs, nonchè la nuova versione di Lucia di Lammermoor. Guardando sempre al futuro, il compositore italiano iniziò a lavorare ad una nuova opera, commissionatagli dal Théâtre de la Renaissance: L’Ange de Nisida. In seguito alla sospensione del Duc d’Albe, Donizzetti accettò di riadattare la partitura del L’Ange de Nisida dando vita ad un’opera del tutto nuova: La favorite.
Mantenendone sostanzialmente la musica, venne ampliato il libretto originale in 3 atti, di Alphonse Royer e Gustave Vaëz, al quale ne venne aggiunto un quarto. l’impostazione drammaturgica dell’opera venne invece mantenuto; alcuni numeri dell’Ange, così come il finale stesso dell’opera, furono ispirati dal dramma Baculard d’Arnaud Les Amours malheureux, ou Le comte de Comminge del 1790.
Nonostante alcuni elementi di discontinuità con il grand-opéra, come la mera funzione ornamentale del coro o l’opposizione di ambienti austeri ad altri più sgargianti, La Favorite mantiene la libertà formale, presentando numeri che si articolano agevolmente. La vicenda, nel suo complesso, rimane di carattere privato: Ferdinand, protagonista della vicenda drammatica, incarna gli ideali cavallereschi dell’amor cortese ed è vittima della propria innocenza in un mondo nel quale egli si trova ad essere inesperto, tra trame politiche, amori cortigiani e inquisizioni varie. L’opera analizza proprio il processo graduale tramite il quale egli va incontro ad una maturazione dolorosa che si concluderà drammaticamente.
L’intera opera è impregnata di tematiche del primo romanticismo: bellissimi finali, bellissime melodie e arie e duetti, in particolare quelli fra Leonore e Fernand, con un ultimo atto tanto strepitoso da venire definito come una delle più belle pagine mai scritte nel primo Ottocento; parola di Arturo Toscanini!
Trama:
Atto I
L’interno del monastero di Santiago de Compostela.
I frati, pregando, si dirigono nella cappella del convento, seguiti da Balthazar, il padre superiore del monastero, e dal novizio Fernand, che sta per prendere i voti. Balthazar si accorge che il giovane esita a entrare e gliene chiede la ragione. Fernand risponde che la sua fede vacilla da quando, in chiesa, una donna bella come un angelo si è inginocchiata a pregare accanto a lui. Da allora, ogni volta che prega Dio, è l’immagine della giovane che si affaccia alla sua mente e gli fa sognare un destino fuori delle mura del convento. Invano Balthazar cerca di trattenerlo rivelandogli che aveva pensato a lui come suo successore e mettendolo in guardia dai pericoli del mondo; Fernand è deciso ad abbandonare la vita religiosa, perché ama quella giovane sconosciuta, di cui non sa né il nome né la condizione. Il padre superiore allora lo scaccia e rifiuta di benedirlo: gli predice però che un giorno tornerà pentito al convento e gli augura che Dio non lo maledica. Fernand si affida alla donna amata perché guidi il suo cammino e vegli su di lui e lascia il monastero.
Sulla spiaggia dell’isola di Léon.
Inès, confidente di Léonor, la “favorita” del re, canta e danza con le amiche, attendendo la barca che deve condurre Fernand, velato, dalla sua amata. Invano il giovane chiede a Inès di rivelargli il nome della sua padrona: “è un segreto della Signora”, risponde Inès. Sopraggiunge Léonor e i due giovani si scambiano parole d’amore. Ma alla richiesta di Fernand di sapere il suo nome, Léonor gli intima di non domandarlo e quando il giovane le chiede di sposarlo, la donna, turbata, risponde di non poter accettare, pur desiderandolo. Quindi porge a Fernand uno scritto: egli vi troverà la certezza di un futuro di gloria, ma in cambio dovrà rinunciare a lei. Giunge Inès annunciando l’arrivo del re di Castiglia Alphonse XI. Fernand crede di comprendere i motivi per cui Léonor non può sposarlo: è una dama di alto rango ed egli è un giovane sconosciuto. Legge dunque il foglio che la donna gli ha lasciato e apprende che è stato nominato capitano: esulta perché spera di poter ottenere la mano dell’amata grazie alla gloria che si meriterà in guerra.
Atto II
Nel palazzo dell’Alcazar di Siviglia.
Alphonse commenta con Don Gaspar, suo ufficiale, la grande vittoria ottenuta nella guerra contro i Mori soprattutto per merito delle gesta eroiche di Fernand, che vuole onorare di fronte a tutta la corte. Gaspar gli comunica l’arrivo di un importante messaggio da parte del Papa, ma il re è preso da altri pensieri: i cortigiani, istigati da Roma, cospirano contro Léonor, ma egli è deciso a difendere la sua amante ad ogni costo. Ordina quindi a Gaspar di preparare una grande festa. Entra Léonor: ha saputo da Inès delle imprese di Fernand e esprime al re tutta la sua vergogna e il dolore per il ruolo di amante che le procura il disprezzo della corte: è una condizione che non può più sopportare. Alphonse l’esorta a pazientare: presto saprà ciò che il suo re ha pensato per lei e la invita a partecipare alla festa al suo fianco. Mentre la cerimonia ha inizio, Gaspar mostra al re un biglietto di Fernand a Léonor: adirato, Alphonse si rivolge alla donna che confessa di amare un altro, senza però rivelarne il nome. Il
loro colloquio è bruscamente interrotto dall’ingresso di Balthazar, messaggero del papa, che maledice la coppia adultera e minaccia la scomunica sul re se ripudierà la regina per sposare la sua favorita. Alphonse non intende cedere, rivendicando il suo potere regale, mentre Léonor chiede al re di vendicare il suo onore. Balthazar mostra allora la bolla papale con la scomunica per il re: Léonor deve essere scacciata all’istante. Colpita dalle parole di Balthazar tutta la corte si scaglia contro la favorita del re e ne chiede l’immediato allontanamento.
Atto III
Nel palazzo dell’Alcazar di Siviglia. Alphonse loda e ringrazia Fernand per il suo valore in battaglia e gli domanda quale premio desideri. Il giovane risponde che ama una nobile dama e chiede al re il consenso alle nozze. Alphonse acconsente e vuol sapere chi sia la giovane: in quel momento entra Léonor e Fernand la indica al sovrano. Alphonse resta stupefatto, ma subito con cinico calcolo politico concede il suo assenso alle nozze, col duplice scopo di vendicarsi di Léonor e di por fine alle controversie con il Papa. Esorta dunque la giovane a corrispondere all’amore di Fernand e fissa le nozze entro un’ora. Fernand, ignaro del passato dell’amata, è al colmo della gioia, mentre Léonor è tormentata dall’angoscia: non può accettare che il suo amato sia disonorato agli occhi della corte a causa del suo rapporto con il re. Pur amando Fernand con tutta se stessa, non vuole portargli in dote il suo disonore; incarica dunque Inès di rivelare al giovane che è stata l’amante del re e che è pronta ad essere abbandonata, ma se egli vorrà perdonarla, lo amerà e sarà pronta a morire per lui. Inès
però è arrestata da Don Gaspar prima di poter parlare con Fernand e la cerimonia di nozze ha inizio. Il re nomina Fernand marchese e gli conferisce il collare di un ordine nobiliare, quando giunge Léonor. Poiché Fernand l’accoglie con parole piene d’affetto, pensa che egli abbia perdonato il suo passato: così il rito si compie, fra i commenti sarcastici dei cortigiani, convinti che il giovane si sia prestato, per convenienza, a sposare l’amante del re, allontanando da lui la scomunica papale. Finita la cerimonia, Fernand si rivolge ai cortigiani esortandoli a condividere la sua felicità, ma questi rispondono con disprezzo e rifiutano di stringergli la mano. Egli si scaglia contro di loro per vendicare l’offesa con il sangue, ma è fermato dall’improvviso arrivo di Balthazar. Quando questi è informato del matrimonio, rivela a Fernand che ha sposato l’amante del re. Il giovane è folgorato dall’inattesa rivelazione e rivolge ad Alphonse parole piene di fierezza e di sdegno, accusandolo di averlo ingannato e condannato al disonore; quindi rifiuta il titolo di marchese, getta a terra il collare nobiliare e spezza la sua spada ai piedi del re.
Alphonse vorrebbe punire l’insolenza di Fernand, ma, conscio della sua colpa, rinuncia alla vendetta e lascia che Fernand esca con Balthazar.
Atto IV
Nel monastero di Santiago de Compostela.
I monaci sono intenti a scavare le loro tombe, mentre Balthazar esorta alcuni pellegrini alla preghiera; quindi si rivolge a Fernand che si accinge nuovamente a prendere i voti e questi gli confida di essere tornato al convento per trovare finalmente la pace interiore. Balthazar lo invita a rivolgere i suoi pensieri solamente a Dio, poi lo lascia: deve accorrere da un giovane novizio, giunto al monastero gravemente ammalato. Rimasto solo, Fernand torna con il pensiero a Léonor: ha amato un angelo che credeva puro, ma il suo sogno di felicità si è dissolto in una menzogna fatale. Prega dunque Dio di concedergli l’oblio del passato ed entra nella cappella per pronunciare i suoi voti. Appare Léonor travestita da novizio: è morente e cerca Fernand per ottenere il suo perdono, ma le giunge la voce del giovane che si consacra a Dio. Vorrebbe fuggire, ma le forze le mancano e cade a terra sfinita. Fernand esce dalla chiesa, riconosce Léonor e la scaccia con parole sferzanti: torni dal re, a coprirsi di oro e di vergogna. Ma la donna si difende: non l’ha ingannato, era certa che Inès avesse
compiuto la sua missione e che egli l’avesse sposata nonostante il suo passato. Si è trascinata fino a lui per ottenere il suo perdono: sta per morire e desidera salire al cielo libera dal suo disprezzo. Fernand sente rinascere in sé l’amore e, al culmine dell’esaltazione, perdona Lèonor e le chiede di fuggire con lui, ma la donna, sfinita, spira fra le sue braccia. Balthazar invita i monaci a pregare per il novizio e Fernand chiede loro di pregare per la sua anima l’indomani, quando anche lui avrà finito di vivere.
Dom 25 febbraio, ore 15:30
Mer 28 febbraio, ore 20:00
Sab 3 marzo, ore 20:00