Teatro pieno per la prima fiorentina alla Pergola di Musica ribelle-La Forza dell’Amore, andata in scena il martedì sera 5 dicembre e che proseguirà fino a domenica 10.
Un pubblico di tutte le età per uno spettacolo che unisce inevitabilmente due generazioni lontane nel tempo (ben 40 anni) ma più vicine di quanto sembri negli ideali.
La “musa ispiratrice” è Eugenio Finardi con la sua musica anni ‘70 portavoce di ideali rivoluzionari, di passione e di amore. Ed è proprio partendo dai titoli delle canzoni del cantautore milanese che Francesco Niccolini “drammaturgo” dello spettacolo, con la compagnia Todomondo, ha dato vita ad un musical avvincente, che trova nella musica “un completamento per avvicinare il pubblico al racconto” ( Così Emanuele Gamba, regista di Musica Ribelle). “Il teatro è il luogo delle idee e dell’incontro/scontro con l’Altro, anche con altre generazioni; si impara molto dalle differenze” continua il regista, “ Noi ci determiniamo come esseri umani confrontandoci, ed il teatro permette di riunire nello stesso posto i giovani e gli ultraottantenni”.
Applauditissimo il cast che ha affrontato con leggerezza e spontaneità, quasi avesse vissuto veramente le situazioni messe in scena, uno spettacolo estremamente duro e complesso dove politica, droga, amore e ovviamente la musica muovono le vicende, capovolgono situazioni, e sconvolgono gli animi di ogni singolo attore e spettatore.
L’intera vicenda narrata permette di vedere parallelamente la vita di due gruppi di ragazzi: uno immerso nella tempesta rivoluzionaria degli anni ‘70, concentrato sulla politica, sulla collettività e sulle speranze per il futuro; l’altro vive nella modernissima Milano, tra smartphone, musica a 180 BPM sparata negli orecchi, costantemente incentrato sul presente.
Cosa li accomuna? Un seminterrato. Infatti lo scantinato occupato dalla gang anni duemila è proprio lo stesso in cui il collettivo anni ‘70 capeggiato da Vento (interpretato da un eccezionale Federico Marignetti) teneva il suo covo politico, la sua sala prove e la sua “Radio Nebbia”, libera e rivoluzionaria. Sarà proprio questo scantinato affittato da Hugo a Lara93, giovane leader della gang, che riporterà alla luce le vicende del collettivo grazie agli scritti di vecchi diari ancora conservati là sotto. Ed è così che Lara93, simbolo della generazione di oggi, riscopre, conosce, si appassiona e si innamora di quei tempi così lontani grazie a quei diari, che permettono di capire come, in realtà, quando si è giovani si cerchino le stesse cose e si inseguano gli stessi ideali, anche se in modi diversi. Hugo, ormai chiaramente Vento invecchiato, si rivela essere una persona saggia, che capisce la nuova generazione, che in fin dei conti cerca in modo diverso, come fanno capire i diari, le stesse cose che cercava la loro: l’amore, la musica, la libertà. Il vecchio Hugo, interpretato magnificamente da Massimo Olcese è l’artefice del punto di incontro tra le due generazioni rappresentate simbolicamente da Lara e da Vento. Il finale è un turbinio di emozioni a cui ci si arriva in maniera graduale. I due mondi e le due epoche, che fino a quel momento avevano viaggiato in parallelo a una distanza di quarant’anni, improvvisamente vengono ad unirsi, di colpo si intersecano. Siamo al momento del confronto. È adesso che capiamo come il germe della ribellione e dell’esigenza di libertà non soccomberà mai ma continuerà ad esistere, in qualsiasi epoca e in qualsiasi luogo. Il messaggio è arrivato, in modo energico, con la forza della musica, con la forza dell’amore.
Insomma un musical che fa riflettere, che usa il genio di Finardi, le cui canzoni sono veri e propri inni alla libertà, per esplorare temi profondissimi con energia ed intensità. Non una semplice commedia musicale, ma un lavoro che unisce musica e parole in una rappresentazione teatrale entusiasmante. La musica non fa da semplice sfondo della commedia, ma è protagonista, è una “musica ribelle che ti urla di cambiare di mollare le menate e di metterti a lottare”; una musica che rende a pieno il senso di libertà ricercato dai giovani che come un Extraterrestre cercano un pianeta su cui ricominciare e su cui sentirsi vivi veramente. Questa storia di amore e di musica rende i ragazzi protagonisti di un o spettacolo ancora tutto da scrivere: la Vita.