Il Giappone, la terra dei sogni di molti giovani, sia per le sue bellezze naturali come il Monte Fuji o per i suoi meravigliosi edifici storici, ma soprattutto perché il paese del Sol Levante è la patria dei manga, degli anime, dei più famosi videogiochi e ad oggi è lo stato più evoluto tecnologicamente. Stanno diventando sempre più comuni video su Youtube riguardanti viaggi in Giappone, che mostrano tutto ciò che c’è di bello, fanno riflessioni sull’educazione dei giapponesi e su come in quel paese i treni arrivino sempre in orario. Ma questa società presenta anche delle ombre e una di queste è il fenomeno degli hikikomori.
Il termine hikikomori, che letteralmente significa “isolarsi”, è utilizzato per identificare un individuo che decide di stare rinchiuso nella sua stanza piuttosto che vivere all’interno della società. Gli hikikomori, in media, sono adolescenti o giovani, figli unici o primogeniti di sesso maschile, anche se è presente una piccola componente femminile e secondo alcune stime il fenomeno riguarda circa 1 milione di persone, numero cresciuto drasticamente dall’inizio degli anni ottanta. Durante questa auto-reclusione i giovani passano la loro giornata giocando ai videogame, leggendo manga e guardando anime. Spesso perdono ogni rapporto anche con gli altri membri della famiglia e vivono una condizione di ansia continua, preoccupandosi, ad esempio, di ciò che stanno facendo gli amici con cui non hanno più alcun contatto; tale ansia è comunque minore di quella che proverebbero uscendo fuori dalle loro abitazioni-rifugio. Ma quali sono le ragioni che spingono questi soggetti ad abbandonare la vita sociale? Uno dei principali motivi è insito nell’attuale cultura giapponese, che prevede valori come il primato sugli altri e l’importanza di arrivare al successo ad ogni costo, a cui i nipponici vengono educati sin dall’infanzia. Spetta alle madri dedicarsi all’istruzione dei figli e al loro buon rendimento in ogni attività a cui prendono parte, con il sostegno indiretto del padre che però è quasi del tutto assente nella vita del figlio. Lo sforzo nel raggiungimento del successo ad ogni costo è per molti giovani intollerabile e porta ad una grande sofferenza; l’isolamento è visto come l’unica soluzione . Un’altra ragione dello sviluppo quasi esclusivo del fenomeno in Giappone è il suo primato in ambito tecnologico; questo perché l’elevata tecnologia ha portato alla nascita di un mondo virtuale che i giovani vedono come un luogo in cui poter scappare per non affrontare la vita reale. Ciò spiega anche perché gli hikikomori passino molto del loro tempo sulle console e su internet.
La condizione degli hikikomori oggi è considerata come un vero e proprio disturbo e spesso è curata grazie all’aiuto di psichiatri e psicofarmaci. Sono presenti anche altre vie per aiutarli a reintegrarsi nella società; una di queste è quella delle “rental onesan” o “sorelle maggiori in affitto”, ragazze che provano a comunicare con loro tramite messaggi sul cellulare o con bigliettini sotto alla porta, per convincerli ad uscire dalla loro stanza. È stato anche azzardato come rimedio un ritorno allo stile giapponese delle case che hanno solo porte scorrevoli, a differenza di quello occidentale, che prevede muri e porte che si possono chiudere a chiave.