Dopo 16 anni il colore rosso delle scintillanti vetture di Maranello torna a coprire le strade del principato monegasco con una sensazionale doppietta (mancava da sette anni!) che ha visto davanti il tedesco Sebastian Vettel seguito dal compagno Kimi Raikkonen, partito in prima posizione.

Monaco è sinonimo di lusso, belle donne, glamour, feste, sfarzose auto, ma soprattutto di gioco d’azzardo:  il rischio che, sfrecciando attraverso le strettissime strade della cittadina, i piloti si trovano a prendere curva dopo curva, sfiorando le immobili barriere.
Il Circus della Formula 1 giunge nel piccolo staterello reduce da un’esaltante scontro Vettel-Hamilton e tutto fa pensare che niente possa impedire un ripetersi dello spettacolo avuto in terra spagnola. Ma – si sa-  il Gran Premio di Monaco è una gara a sé, una vera e propria lotteria che può dire tutto come il contrario di tutto.

Nelle prove libere del giovedì si era già intravisto quello che sarebbe stato il filo conduttore della gara: le due Ferrari davanti e le frecce d’argento a inseguire, dato che sarebbe poi stato confermato nelle qualifiche dove, Hamilton a parte (finito tredicesimo a causa delle bandiere gialle), entrambe le rosse si erano guadagnate la prima fila.

In Formula uno si sa, spesso la gara è decisamente più noiosa delle qualifiche e, in circuiti come quello di Monaco, questo dato  viene ribadito nettamente. Il circuito del principato, infatti, con i muri così vicini tra loro, non permette sorpassi e la gara si decide soprattutto grazie alla strategia e in base agli eventuali incidenti che possono occorrere durante i 78 giri previsti.
Allo spegnersi dei semafori, tutte le vetture sembrano partire senza problemi e la griglia di partenza non vede grandi variazioni nei primi chilometri di gara.
Il valzer dei pit stop viene aperto dall’olandesino volante Max Verstappen, che anticipa la sosta ai box cercando così di sorpassare il finlandese Bottas, che però reagisce rientrando a sua volta al giro immediatamente successivo. Anche Raikkonen, in testa alla corsa, decide quindi di rientrare seguendo una strategia più conservativa. Fuori rimangono Vettel e Ricciardo, che martellano una breve serie di giri da qualifica e permettono al primo, dopo esser rientrato a sua volta ai box, di ottenere il comando della corsa e al secondo di passare dalla quinta alla terza posizione. La gara prosegue così per le restanti tornate, scossa solo da qualche incidente che permette al gruppo di ricompattarsi e quindi concede ai piloti delle retrovie qualche occasione di bagarre.
Ferrari che quindi conquista la vittoria da dominatrice incontrastata, occupando le prime due posizioni come da molti, forse troppi, anni non succedeva. Vettel allunga così sul proprio sfidante (Hamilton) in classifica piloti, mentre le Rosse scavalcano le frecce d’argento nella classifica costruttori. Si riparte da Monaco con un bel bicchiere pieno (nonostante i festeggiamenti, che lo avranno visto svuotarsi chissà quante volte) per i sostenitori del Cavallino, ma anche per tutti gli appassionati, che quest’anno saranno spettatori di una splendida lotta al vertice in Formula 1 che sembra aver ritrovato sé stessa, regalando tanto spettacolo e tanta velocità.
Insomma una Ferrari che sembra essere la vera protagonista di questo mondiale e che, per la prima volta dopo tanti anni, può guardare gli altri dall’alto verso il basso.

– Pagelle Team
Ferrari: 10. Furia rossa. Come altro premiare il lavoro di meccanici, ingegneri, collaboratori, dirigenti e piloti che hanno permesso questo ritorno al vertice della macchina rossa che tanto piace? Inoltre, una menzione di merito per aver lasciato liberi i due assi di giocarsi la vittoria.
Mercedes 5. Irriconoscibile. Soffre molto, forse per il passo più lungo (maggior distanza tra gli assi delle ruote). Peggior weekend da quattro anni a questa parte.
Red Bull 8. Hey, abbiamo messo le ali! La scuderia della lattina zitta zitta riesce a conquistare il secondo podio consecutivo. È ancora lontana dalle due scuderie vincenti, ma sembra avviata a ravvivare ancor di più la lotta per il vertice.
Toro Rosso 7. 5. Incomodo. Con Sainz ottiene il sesto posto ed è un fattore rilevante nella strategia delle big. Sorpresa del weekend.

– Pagelle Piloti
Nico Rosberg s.v.: ah non gareggia più? Che ci fa allora lì bello sorridente? Ah, le interviste? Vabbe’, contento lui. Peccato non vederlo più nella mischia.
Sebastian Vettel 10. Mostruoso. Pecca un po’ in qualifica, superato dal compagno, ma con quei super-giri in gara strappa una vittoria che lo porta a 25 punti davanti a Hamilton. Impeccabile in questo avvio di stagione, semplicemente pervettel.
Kimi Raikkonen 9. Qualifica da fuoriclasse assoluto, altro che bollito (spettacolare la sua gelida reazione alla pole nel team radio)! In gara ha solo da perdere e purtroppo viene scavalcato da Vettel, ma la delusione che ne segue è un bel segno, è motivato. Questo è il santo bevitore che vogliamo e che magari potrebbe restare un altro anno nel Circus.
Daniel Ricciardo 8. Nelle ultime due gare, due podi. Incalza Bottas e Verstappen con la strategia e ottiene un risultato migliore di quello auspicabile in partenza. Oceanico (perché australiano).
Lewis Hamilton 6.5. Qualifica da 3, sbaglia tutto e non ha mai il controllo della macchina. In gara limita i danni, miracoli qua non se ne possono fare e lo sa bene. Irriconoscibile.

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