Il rinascimento fiorentino, un periodo di grande fervore intellettuale con la nascita delle accademie e mecenatismo in tutta Italia. Un’ epoca splendida, a detta di molti, ma documenti storici e ipotesi moderne non escludono che dell’arsenico potesse fare da mediatore tra accese discussioni di uomini colti e non. Anche se il caso qui esaminato non riguarda dell’arsenico, bensì un semplice pugnale. Un pugnale dall’elevata importanza storica, dato che permise a Francesco de’ Pazzi di liberarsi una volta per tutte di Giuliano de’ Medici, ma non di suo fratello Lorenzo. La congiura, pianificata dalla nota famiglia di banchieri fiorentini, aveva come scopo ultimo quello di liberare Firenze dalla “tirannia” della famiglia dei Medici, contando anche sull’appoggio del papa Sisto IV, della Repubblica di Siena e del Regno di Napoli. Tuttavia il popolo fiorentino, legato alla dinastia dei suoi signori, insorse contro i Pazzi, che dovettero pagare questo affronto con la vita.
Un noto episodio, già trattato tra gli altri da Alfieri, che viene riesumato in questi giorni, dando la possibilità al neo-popolo fiorentino di assistere nuovamente alla “tragedia”, tramite l’opera musical “La Congiura, Firenze 1478“, che andrà in scena dal 10 al 13 giugno alle 20.30, all’Opera di Firenze. Con la regia di Sandro Querci e le coreografie di Fabrizio Angelini, il Principe della Gioventù (come Poliziano usava chiamare Giuliano de’ Medici) ritrova la sua prima proprio nel teatro dell’Opera di Firenze. Il progetto originale di Riz Ortolani, completato col supporto di Ugo Chiti, è già stato presentato al teatro la Fenice di Venezia nel 2007, con una successiva sperimentazione a Milano nel 2009 e al teatro della Pergola di Firenze.
Lo stesso Sandro Querci sarà presente anche sul palco nel ruolo di Francesco de’ Pazzi. Le ispirate liriche sono di Lorenzo Raggi e Mae Kroville, mentre la cupola è la versione originale di Pier Luigi Pizzi.
Le musiche di Riz Ortolani rendono nuovamente viva un’epoca inquieta, dove religione, amore e ipocrisia si mescolano a intrighi e tradimenti, e dove la figura di Giuliano spicca maggiormente tra le altre, assieme al suo amore per Fioretta, la Firenze medicea e il Calcio storico, oltre ai più celebri poeti e pensatori delle’epoca, quali Poliziano, Pulci, Pico della Mirandola. Speriamo solo che tra il pubblico non vi siano diretti discendenti dei Pazzi, che vedendo la rappresentazione della congiura potrebbero commettere qualche… pazzia!
Date:
Sab 10 giugno, ore 20:30
Dom 11 giugno, ore 20:30
Lun 12 giugno, ore 20:30
Mar 13 giugno, ore 20:30