5 punti nelle ultime cinque partite. 12 gol subiti. Sconfitte clamorose contro squadre che lottano per salvarsi e praticamente retrocesse. Questo dovrebbe essere il bilancio di una squadra di bassa classifica, e invece è quello della Fiorentina. Infatti il finale della stagione 2016/17 per i gigliati è un incubo ad occhi aperti, è la fine di un ciclo, iniziato nel 2012 da Vincenzo Montella e proseguito nel peggiore dei modi da Paulo Sousa, che non ha portato alcun trofeo nelle bacheche viola ma che perlomeno aveva sempre dato gioia ai tifosi grazie al bel gioco e a risultati comunque dignitosi, che permettevano alla squadra di classificarsi tra le prime quattro o cinque d’Italia. Il bel gioco, però, non c’è più, la Fiorentina ora nuota in cattive acque e si trova in una stranissima situazione.
Non si salva nessuno: i giocatori, che entrano in campo svogliati, trascurando la fase difensiva e pensando ognuno al proprio tornaconto e non al bene della squadra; l’allenatore, che ormai da inizio anno ha fatto capire di voler lasciare Firenze e non fa davvero nulla per farsi rimpiangere, scegliendo formazioni assurde, cambiando i ruoli ai giocatori, tenendo in panchina per più riprese Chiesa e Bernardeschi, i due gioielli della squadra, che vengono dal vivaio e devono essere valorizzati, non tenuti a marcire in panchina senza motivo. Ovviamente non si salva la società, che non ha saputo gestire la delicata questione con Paulo Sousa e ha investito poco e male nella campagna acquisti estiva, acquistando giocatori di scarso livello a prezzi abbastanza considerevoli (Maxi Olivera è costato 2,5 mln di euro alle casse gigliate, Sebastian Cristoforo altri 3). I risultati di tutto ciò si vedono appunto in una stagione iniziata male e finita decisamente peggio.
La Fiorentina è stata grande con le grandi e piccola con le piccole, la stagione è stata piena di alti e bassi, sono infatti arrivate vittorie incredibili ed entusiasmanti contro Roma e Juventus ma anche clamorose sconfitte contro le ultime della classe: Palermo, Empoli, Genoa. Due di queste tre sconfitte sono appunto arrivate nel mese di Aprile, nel quale la squadra ha letteralmente staccato la spina. Ma come è potuto succedere? In parte ne abbiamo già parlato, i giocatori non vengono motivati dall’allenatore e nemmeno dalla classifica: la Fiorentina infatti galleggia nella zona del sesto posto, che significa qualificazione ai preliminari di Europa League di Luglio, che significano meno vacanze per i giocatori, che quindi forse preferirebbero evitare di arrivare sesti e restarsene nel “tranquillo” ottavo posto, quindi non hanno il giusto approccio alla partita e rimediano figuracce in tutta Italia. Inoltre prima delle solite ultime cinque giornate, la Fiorentina aveva subito zero gol (zero!!) in quattro partite, e adesso la difesa è un colabrodo, praticamente non esiste e gli avversari quando attaccano trovano praterie infinite davanti a loro, quindi probabilmente c’è stato anche un calo fisico oltre che mentale.
Ma non è tutto da buttare: alcuni giocatori come Bernardeschi e Chiesa in questa stagione sono esplosi e potrebbero dare molto alla squadra nella prossima stagione, facendo tornare la Fiorentina ai fasti di un tempo. Sicuramente l’allenatore che verrà dovrà fare affidamento su di loro per rifondare la Fiorentina, e in generale a centrocampo e in attacco la squadra ha degli ottimi singoli e a parer mio non necessita di nuovi innesti, al contrario della difesa che, come detto, richiede una vera e propria rifondazione. L’obiettivo del prossimo allenatore dovrà essere quello di svecchiare il modo di giocare della squadra, che ormai è diventato banale e prevedibile, e motivare i giocatori perché senza motivazioni poi succede proprio quello che sta accadendo ora.
Una componente che non abbiamo ancora analizzato ma che è sicuramente centrale in questa tragedia viola, è quella del tifo. I tifosi infatti, non sono molto contenti delle recenti prestazioni e hanno reagito contestando come sempre i Della Valle, con tanto di striscioni in cui i giocatori vengono insultati e minacciati. Questo ha portato a pesanti reazioni tra giocatori e società: dal labiale dell’esultanza di Bernardeschi dopo aver segnato il gol del pareggio nell’ultima partita contro il Sassuolo, si capisce infatti chiaramente un insulto ai tifosi (anche se questo è stato prontamente smentito dalla società) e adesso, indispettito dalle contestazioni, sembra che voglia rifiutare il rinnovo del contratto e anche Andrea Della Valle si è detto stufato del clima fiorentino e l’ipotesi che la squadra venga ceduta al sindaco di Firenze e rimanga senza società non è così lontano.