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LOTTA PER IL “NON” SESTO POSTO… CHI NON ARRIVERA’ IN EUROPA?

Nel campionato italiano più scontato di sempre, dove la prima ha vinto ancor prima di cominciare e le ultime sono retrocesse da inizio anno, c’è ancora qualcosa che fa sì che i tifosi siano ancora allo stadio e non su una sdraio in Versilia… la lotta per il non sesto posto.

Solitamente le squadre si danno battaglia per accedere in Europa macinando punti contro grandi e piccole, investendo nel mercato invernale e puntando tutto sul campionato tralasciando le varie coppe. Ma non tutte si chiamano Inter, Milan e Fiorentina.

Da quando i club italiani non sono più riusciti a vincere le grandi competizioni europee e hanno perso quindi molto prestigio a livello internazionale, i posti per l’accesso in Europa sono diminuiti, dagli 8 di qualche anno fa ai 5/6 odierni. Con l’ultimo posto disponibile, il sesto (dato che la vincente di Coppa Italia sarà sicuramente una squadra che ha già il pass europeo), la qualificazione all’Europa League passerà prima da due preliminari – andata e ritorno- che si disputeranno nel mese di Luglio. E fin qui tutto bene, anche perchè nei preliminari le italiane pescano formazioni quasi dilettantistiche, provenienti dalle nazioni meno forti, se non fosse per qualche precedente che preoccupa le nostre contendenti. Infatti, negli ultimi anni, le squadre che vi hanno partecipato, sono sì entrate nei gironi di UEL, ma si sono viste poi rovinate la successiva stagione. Iniziando a giocare a Luglio, la preparazione estiva viene compromessa – o comunque – fatta in modo approssimativo e questo è il peggior modo per iniziare la nuova stagione.

Ecco, ora forse si può capire perchè le tre squadre che lottano per quel tanto “amato” sesto posto stiano facendo di tutto per non centrarlo.

Partendo dal Milan, attualmente sesto, le prospettive europee di inizio anno erano state rispettate durante la prima metà di campionato; peccato che l’inspiegabile e ormai noto calo di gennaio-febbraio del mister Montella si sia ripetuto anche nel capoluogo lombardo. Come era accaduto a Firenze, infatti, l’allenatore perde completamente di mano la squadra con l’arrivo dei mesi freddi ed è come se tutta la preparazione estiva si vanifichi in poche settimane.

Tre punti staccata dai cugini si trova l’Inter, che ha fatto l’esatto contrario dei rossoneri: partenza a handicap con l’olandese, poco volante, De Boer e risalita da Champions con l’esperto Pioli che, dopo una striscia di 10 vittorie consecutive, adesso si ritrova in mano una squadra che lascerà sicuramente a fine anno.

Sempre in corsa con uno svantaggio (o vantaggio?) sul Milan ecco anche la Fiorentina, una vera e propria altalena di risultati quest’anno che ha alternato a vittorie convincenti sulle prime della classe sconfitte clamorose con le ormai retrocesse.

Per un motivo o per un altro, sembra proprio che queste tre squadre abbiano volutamente rallentato la propria corsa quando si sono accorte che l’Europa che conta era utopia e che l’accesso senza preliminari era cosa tra Atalanta e Lazio. Ne sono una prova di questo i risultati, a volte comici, delle tre: tutte hanno battuto la Juve, tutte hanno avuto serie di risultati utili consecutivi ma tutte si sono rese ridicole di fronte a Empoli, Palermo, Crotone e Pescara.

I motivi per questa non lotta sono da ricercarsi soprattutto negli aspetti economici: le milanesi, di proprietà cinese, hanno tournè estive negli States alle quali non possono assolutamente mancare, perchè fondamentali per espandere il brand e pubblicizzare i rispettivi club. La Fiorentina, invece, è guidata da un allenatore che da quasi un anno sa , o comunque, vuole lasciare la squadra e quindi non è molto propenso a fare di tutto per accontentare i tifosi viola.

Le partite da giocare sono 4, i punti in palio ancora tanti, e quella che sembra favorita a livello di calendario sembra essere l’Inter che affronterà tre squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato e la Lazio. Milan e Fiorentina hanno invece in agenda scontri complicati con le squadre davanti che devono consolidare il proprio piazzamento europeo.

Europa SI’ o Europa NO, le squadre hanno votato, i tifosi anche (con il verdetto opposto chiaramente) e quindi non ci resta che vedere chi non arriverà sesto.

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