La Compagnia delle Seggiole colpisce ancora. Ma come fa un gruppo teatrale a colpire sempre di più nonostante la sua unica fonte di pubblicità sia il “passaparola”?
La risposta sta nella semplicità, nella voglia di far conoscere ai fiorentini luoghi a molti sconosciuti. Questa volta lo spettacolo si è tenuto nell’Istituto degli Innocenti situato nella bellissima piazza Santissima Annunziata. Un lavoro per gli attori molto faticoso in quanto tre spettacoli per serata uno dopo l’altro a distanza di nemmeno 5 minuti. La loro forza sta nella voglia di raccontare storie particolari che appassionano i visitatori guidandoli tra le stanze del maestoso ex orfanotrofio costruito da un certo Ser Filippo Brunelleschi.
Lo spettacolo parte da fuori, o meglio fuori dal portone. Come era usanza nel 400′ è una balia ad affacciarsi sull’uscio che comincia a raccontare dell’edificio. Narra della prima bambina arrivata che si chiamava Agatha, del lavoro di Brunelleschi che in quegli anni si stava occupando della Cupola, e delle donne che lasciando lì il proprio bambino decidono di mettergli un braccialetto o un pezzo di stoffa in modo che una volta ritornate possano riconoscerlo. Lo spettacolo si sviluppa descrivendo la scena di una donna che lascia lì la propria figlia senza farsi vedere dalla balia tra lo sgomento del pubblico che è completamente preso dall’accaduto. La balia accoglie la bambina portandola all’interno dell’edificio dove, dopo essersi accomodata su una panchina, narra delle abitudini che ricorrevano negli anni passati. L’intreccio tra descrizione e pura recitazione è veramente unico, immergendo l’ascoltatore nel mondo cinquecentesco grazie anche alla visita del palazzo che seppur indiretta aiuta lo spettatore a immaginare il personaggio e i luoghi descritti. Particolarmente suggestivo e pieno di sentimento è il dialogo tra il priore e la donna che intanto si era finta balia ma che poi era stata scoperta in flagrante da colei che la aveva accolta nell’orfanotrofio. Al termine di ogni scena l’applauso era presto servito mentre è dopo il dialogo che l’applauso non c’è stato; ma non perchè la scena non sia piaciuta, ma piuttosto perchè il priore ha appena riferito alla donna che deve lasciare la bambina in convento e che lei avendo tradito le regole se ne dovrà andare. La scena ha colpito tutti e ognuno ha sentito il dolore della donna dentro di sè vivendo il dialogo in modo molto ravvicinato e non distaccato.
Emozioni, sentimenti, battute, pianti; tutto ciò fa parte della Compagnia delle Seggiole che ogni volta stupisce per scelta di testi e per una recitazione a dir poco impeccabile. Bisogna anche ricordare che adesso stanno allargando i loro orizzonti all’Ikea dove ormai da qualche mese stanno realizzando performance brevi ma molto divertenti all’interno della nota catena svedese.
I presupposti per andare a vederla ci sono tutti, che aspettate?