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QUEL FLAUTO INCANTATORE: L’ULTIMO CAPOLAVORO DI MOZART ALL’OPERA DI FIRENZE.

Titolo di fama mondiale, Il Flauto magico arriva al teatro dell’Opera di Firenze: il sipario si alzerà il 23 marzo.  Con la musica di Wolfgang Amadeus Mozart a dare voce al libretto di Libretto di Emanuel Schikaneder con Karl Ludwig Giesecke, vengono affrontati importanti temi quali il fiabesco-meraviglioso settecentesco, l’illuminismo e il giusnaturalismo, e la massoneria. Il Flauto Magico può essere letto sia come fiaba per bambini sia come racconto massonico o come storia a contenuto illuminista. La vicenda racconta anche lo sviluppo di un individuo che, da giovane, ignorante e debole che era, diventa saggio, sapiente e uomo attraverso la scoperta dell’amore e il superamento di varie prove iniziatiche. Non bisogna però considerarla come un’opera “per pochi eletti”; il Flauto Magico è anche e soprattutto  un lavoro giocoso, ricco di  elementi magici, orientali e leggeri, basato su un meccanismo scenico molto elaborato e complesso. Sul piano musicale   Die Zauberflöte è un singspiel,  spettacolo tipicamente tedesco che alterna parti musicate e cantate ad altre recitate  in due atti. La prima rappresentazione avvenne al Theater auf der Wieden di Vienna il 30 settembre 1791, ottenendo un grande successo di pubblico e aprendo la strada a tanti sviluppi successivi, non ultimi quelli dell’opera romantica tedesca.

La regia di  Damiano Michieletto ha spostato l’ambientazione dall’originale dall’ Antico Egitto ad una scuola, in una dimensione atemporale (ma con costumi novecenteschi) dove viene sottolineato il conflitto tra istruzione religiosa e laica, e dove viene analizzata una scoperta individuale degli affetti e della sessualità, della maturità come indipendenza dai padri. “L’idea registica di questo Flauto magico è quella di una grande allegoria delle forze che si contendono la formazione dell’individuo, senza per questo appiattire gli elementi giocosi e fantastici pur presenti nella vicenda” ha dichiarato il regista e prosegue ” Con la rivoluzione francese, scoppiata due anni prima che Mozart componesse l’opera, si afferma una concezione laica della scuola e così ho pensato di ambientare il Flauto magico all’interno di una scuola. All’inizio Tamino si sente schiacciato dall’istituzione scolastica e rifiutando il vecchio, il passato, cancella la lavagna che a sua volta si ribella trasformandosi nell’enorme serpente che lo insegue. Le prove sono necessarie per maturare e così Tamino per vincere le sue paure apre delle scatole lasciate come tracce per il suo cammino, come i sassolini di Hänsel e Gretel. Il tema è quello della fine delle illusioni per crescere e diventare grandi: un viaggio di scoperta che conduce alla saggezza”.
Una lettura certo innovativa, che forse farà discutere ma che vale la pena di vedere, anche perchè Micheletto è un regista che sa il suo mestiere. Le scene sono di Paolo Fantin, costumi di Carla Teti.  Orchestra e coro del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Roland Böer; nei ruoli principali abbiamo Goran Jurić nel ruolo di Sarastro, Juan Francisco Gatell (23, 25, 28 marzo)  e Leonardo Cortellazzi (24, 26, 29) si alternano in quello di Tamino; Olga Pudova è la Regina della Notte, mentre nel ruolo di Pamina ci saranno Ekaterina Sadovnikova (23, 25, 28)  e Anna Gillingham (24, 26, 29); Papageno è interpretato da Alessio Arduini (23, 25, 28)  e Christian Senn (24, 26, 29).

TRAMA
Atto I
L’azione si svolge nell’antico Egitto, trasfigurato in una dimensione fantastica e fiabesca.
Il principe Tamino sta fuggendo da un serpente e gli vengono incontro le tre dame della regina della notte per aiutarlo. Le dame lo presentano alla regina della notte, Astrifiammante, che lamenta il dolore per la scomparsa della figlia Pamina, rapita dal malvagio Sarastro. Tamino, affascinato da un ritratto della giovane, decide di andare con l’uccellatore Papageno a salvare la principessa. Le Dame consegnano a Tamino un flauto magico e un glockenspiel (carillon) fatato a Papageno. Tamino e Papageno si incamminano verso il Tempio di Sarastro, sotto la guida di tre ragazzi. Papageno giunge per primo al tempio e penetra persino nella stanza dove il perfido moro Monostatos tiene imprigionata Pamina. Papageno e Pamina, scacciando Monostatos, tentano la fuga. Tamino frattanto giunge di fronte a tre Templi (Natura, Ragione e Saggezza) e si confronta con un sacerdote che, oltre a smontare l’immagine di un Sarastro cattivo, pone domande a Tamino sul suo essere uomo. Tamino, sconcertato e disorientato, suona il flauto magico nella speranza di far comparire Pamina, invano. Trascinato da Monostatos, viene successivamente condotto al cospetto di Sarastro (alla presenza anche di Pamina), che lo libera e gli dice che, se vorrà entrare nel suo regno con Papageno, dovrà purificarsi. Tamino e Pamina si riconoscono e si amano da subito.
Atto II
Sarastro invoca Iside ed Osiride affinché aiutino spiritualmente Papageno e Tamino, che quindi iniziano la prima prova: dovranno stare in silenzio, qualunque cosa accada. Monostatos si avvicina furtivamente a Pamina addormentata: vorrebbe baciarla, ma è cacciato da Astrifiammante che, porgendo un pugnale alla figlia, le ordina di vendicarla uccidendo Sarastro. Monostatos, non visto, ha ascoltato tutto e minaccia di rivelare l’intrigo se Pamina non l’amerà. Sopraggiunge Sarastro: dopo aver scacciato Monostatos si rivolge paternamente a Pamina e le spiega che solo l’amore, non la vendetta, conduce alla felicità. Pamina cerca di parlare a Tamino, ma il giovane – essendo ancora sottoposto alla prova del silenzio – non può. Lei crede che non l’ami più, come le ha suggerito Monostatos, ora diventato alleato di Astrifiammante e forse innamorato di lei, e, colta dal dolore, medita il suicido, ma viene fermata da tre ragazzi che l’informano dello scopo della prova. Durante questa prova, Papageno parla con una vecchina, che, poco più tardi, si rivelerà essere Papagena, una donna simile a lui, di cui si innamora. Tamino e Pamina superano le due successive prove: l’attraversamento dell’acqua e del fuoco. Ma subito dopo arrivano Astrifiammante, Monostatos e le tre dame per sconfiggere Sarastro. Un terremoto li fa inabissare, e così si celebra la vittoria del bene sul male. Pamina e Tamino vengono accolti nel regno solare di Sarastro.

Date
Gio 23 marzo, ore 20:00
Ven 24 marzo, ore 20:00
Sab 25 marzo, ore 20:00
Dom 26 marzo, ore 15:30
Mar 28 marzo, ore 20:00
Mer 29 marzo, ore 20:00

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