Ci si immerge ancora una volta nella Terra di Mezzo grazie all’ultimo capitolo della saga de Il Signore degli Anelli , capolavoro di J. R. R. Tolkien portato sul grande schermo da Peter Jackson nel 2003 e a teatro al Nelson Mandela Forum dall’orchestra e i cori del Maggio Musicale Fiorentino. Vengono eseguite il 10 e l’11 marzo per l’ultima volta le musiche del maestro Howard Shore sotto la direzione di Shih-Hung Young (direttore anche degli altri due capitoli) e l’accompagnamento della soprano Kaitlyn Lusk.
Si riempie il Mandela Forum di un pubblico variegato e rumoroso (in senso buono) che non ha mancato nell’esibirsi in ovazioni più o meno controllate per accogliere e, alla fine, ringraziare calorosamente solista, direttori e complessi musicali e corali per lo splendido spettacolo.
Capitolo conclusivo della saga, Il Ritorno del Re vede in scena lo scontro tra Sauron e l’alleanza dei due grandi regni degli uomini: Gondor e Rohan. Decisivo è il cambiamento progressivo di Aragorn che, da umile ramingo è chiamato a essere condottiero e infine Re, mentre Frodo è in continua lotta contro il peso dell’anello che brama di tornare dal suo padrone. Il mezz’uomo, costretto nel primo film a diventare un eroe, è in costante tentennamento, il che lo porta ad abbandonare il suo fido compagno Sam seguendo i consigli della creatura Gollum, il quale dal canto suo vuole solo riavere il suo tesoro.
Le musiche di Shore per questo capitolo sono inizialmente musiche di tensione come il ricorrente tema dell’anello, che enfatizza ancora di più il suo potere di corrompere l’animo delle persone; poi si trasformano in melodie trionfali per l’epica battaglia a Minas Tirith e infine nel dolce e malinconico Tema della Contea che accompagna la scena dell’inchino collettivo di Re, Regina e popolo davanti ai quattro Hobbit che hanno salvato la Terra di Mezzo. Archi, fiati, percussioni e tastiere hanno dato potenza e armonia alle musiche del compositore, che hanno estasiato, inquietato e commosso gli spettatori in sala.
Finale lieto, anche se con l’abbandono della Terra di Mezzo per Frodo e Bilbo per le Terre immortali: altro viaggio per i due mezz’uomini (si ricordi per Bilbo le gesta nell’opera antecedente al Signore degli Anelli, Lo Hobbit) che però questa volta assume la metafora della morte. Come scrive Frodo in fondo al suo libro:”come faremo a tornare al tempo di prima?”, avvertimento che sta a significare che la lotta contro il male non è mai realmente finita e lascia ferite sempre profonde e non rimarginabili.
Ultima occasione per assistere allo spettacolo stasera alle 20:00.