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Cina chiama, Nikola non risponde.

“Resto alla Fiorentina, tutti mi spingevano ad andare in Cina, ma la Fiorentina e i suoi tifosi no.” Con queste parole Nikola Kalinic ha spento ogni voce che lo vedeva in procinto di partire verso l’Oriente, verso l’oro.

In molti credevano che di fronte ad un offerta del genere (si parlava di 12 milioni annui per il giocatore), il bomber viola avrebbe potuto cedere e invece dopo tante chiacchiere è stato lui a porre la parola fine a questa più che mai tormentata trattativa. Verrebbe quasi da dire bravo ad un ragazzo che ha preferito l’amore di una città intera ,cosa che di questi tempi è molto rara, rispetto ad una “barcata” di soldi che i cinesi erano pronti a mettergli in tasca. I ricchi orientali infatti ci stanno prendendo gusto, arrivando in Europa pronti a regalare ai giocatori veri e propri contratti miliardari per far crescere il calcio anche nelle zone dell’Est. Non ultimo è il caso di Carlos Tevez, campione d’Italia con la maglia della Juventus, il quale ha accettato l’offerta cinese di 38 milioni annui, una cifra spropositata che fa storcere il naso agli amanti del vero calcio. Nikola ha fatto una scelta, una scelta di cuore e di pancia più che di testa. Ha scelto il posto che più ama, ha scelto una vita tranquilla, ha scelto Firenze e ha scelto di non fare la vita da miliardario nullafacente. Poco dopo le parole di Kalinic sono arrivate quelle della Fiorentina che si è congratulata con il suo giocatore per la scelta, forse anche lei un po’ incredula di fronte a questo “no”, ma non può altro(come anche i tifosi) che sentirsi orgogliosa di avere in squadra un uomo prima che un calciatore, un padre prima che un atleta.

Kalinic ha fatto ricredere i molti che erano lì ad aspettare il suo si, ha fatto vedere che il calcio non è solo soldi e bella vita, ma è anche amore e passione, fatica e sacrificio. Nikola per arrivare al livello che è adesso ha fatto tanta strada; perchè come riferito dalla madre Neda durante un intervista rilasciata a FirenzeViola nel Settembre 2015, Nikola ha vissuto per il calcio e lo vive tutt’ora. E allora viene da chiedersi, perchè mollare tutto adesso? Perchè abbandonare una squadra come quella viola dove Kalinic è veramente indispensabile?

Un suo si, sarebbe stato come se un atleta volesse scalare una montagna e poi arrivato quasi in cima prendesse un elicottero e arrivasse in cima non con le sue gambe. Kaligol(come viene chiamato ora a Firenze dopo l’ennesimo gol alla Juve, 3 gol in 4 partite) invece non ne vuole sapere di elicotteri, lui vuole conquistare qualcosa di importante qui a Firenze, non gli importano i soldi, lui conosce solo il calcio come passione e amore, proprio come i fiorentini.

E poi, meglio lo smog o l’aria rinascimentale fiorentina?

 

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