“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”, frase del celebre Paolo Borsellino.
Arci assieme ad altre associazioni ogni anno, dal mese di Maggio fino alla fine di Ottobre accoglie migliaia di giovani; ragazzi che hanno voglia di approfondire il concetto di mafia, che hanno voglia di essere parte integrante della lotta antimafiosa. Il tutto è racchiuso in una o due settimane, in un lasso di tempo in cui la mattina si lavora nei campi confiscati alla mafia e il pomeriggio si assiste a incontri con persone che hanno vissuto e che tuttora vivono questo incubo. I campi della Legalità vengono organizzati in molte parti di Italia, dalla Lombardia al Piemonte, passando dalle Marche fino alla Puglia, per poi arrivare in Sicilia, con la città di Corleone in primis, culla di “Cosa nostra”.
A Corleone infatti sono nati i più grandi boss mafiosi che hanno divulgato l’organizzazione criminale mafiosa in tutta Italia e non solo. Per questo l’esperienza siciliana risulta tra le più toccanti; vivendo il paese per una settimana puoi notare la paura, la sensazione che la mafia ancora non è stata del tutto sconfitta, si può capire quanto il fenomeno mafioso abbia influenzato la storia stessa di Corleone e della Sicilia. Partecipare consapevolmente e attivamente a questa iniziativa vuol dire lavorare duramente nei campi che fino a pochi anni prima erano nelle mani di mafiosi come Totò Riina (corleonese per l’appunto), vuol dire sentire le storie dei sopravvissuti alle stragi, oppure di coloro che hanno voluto raccontare sapendo delle conseguenze alle quali andavano incontro.
Molti conosceranno la storia di Peppino Impastato, dei suoi “Cento passi” che lo distanziavano dall’abitazione del boss mafioso Gaetano Badalamenti. Adesso la casa di Peppino è diventata una “Casa memoriale” proprio per riportarne alla memoria il coraggio e la forza.
La lotta alla mafia come dice il magistrato Borsellino deve partire dalla gioventù, con iniziative come quella dell’Arci che ogni anno coinvolgono tantissimi ragazzi, fonte di formazione e di informazione sulla legalità. La gioventù, la base del futuro, la base della lotta alla mafia.